below is a short article written by the latest Stars of 2K Team racing Bianca Crugnola and Rocco Attili.

 

Ho iniziato ad avvicinarmi al Team Race per la prima volta ad Anzio, prima tappa del circuito 2K (nel 2013), non ci avevo mai avuto a che fare prima di allora non avendo mai avuto una carriera di optimist. All’inizio è stato difficile, venivo dal 420 una piccola deriva scattante, agile e veloce. Timonare una barca da 7 metri e mezzo e qualche quintale in più è stato abbastanza inusuale. Ma poi quando sono entrato nel gioco mi sono subito divertito.

2 contro 2 è un format che rende la regata intensa e piena di combattimento, dall’inizio alla fine. È difficile che si chiuda in partenza. Inoltre, richiede molta testa. Tattica ma soprattutto strategia sono fondamentali. Mentre nelle regate di flotta ognuno pensa a sé o al massimo a chi gli sta intorno, nel Team Race devi creare in un lasso di tempo brevissimo una strategia vincente pensando a te e al tuo compagno di squadra. Le combinazioni sono facili: chi ha l’ultimo perde.

Fatto sta, che ad Anzio ovviamente abbiamo preso una bella lezione. Tuttavia, ho notato che eravamo molto uniti e affiatati, ma soprattutto giovani e pieni di voglia. Così è nato il Team delle Banane, tra un gruppo di ragazzi e ragazze di più o meno 16 anni, 3 anni fa.

Nel frattempo la carriera in 420 continuava e ho conosciuto Bianca. Sia io che lei guardavamo al Team Race come un gioco e ogni tanto andavamo a qualche tappa del circuito 2K per divertirci e per staccare dall’agonismo del 420. Poi, quando ho iniziato l’università a Milano nel 2015 e ho dovuto smettere di andare in deriva, essendo troppo complicato gestire una barca e trovare il tempo per gli allenamenti settimanali, ho iniziato a pensare al 2K con un po’ più di serietà.
Infatti, era proprio quello che cercavo per continuare la mia passione: non serve troppo allenamento fisico, le barche sono sul posto e il budget non è troppo alto.

Il Team delle Banane si è evoluto in 2 anni, il nome è cambiato in Royal Banana Yachting Squadron e la rosa si è allargata. Ho iniziato così a creare degli equipaggi più o meno fissi con i quali partecipavo sia alle tappe del 2K che ai match race (altra disciplina scoperta prima per gioco poi diventata più seria).
Così per la prima volta, a Scarlino, siamo saliti sul podio battendo tutti i Team che all’inizio neanche ci consideravano. A quel punto abbiamo continuato sia con il match race che con il team race a raggiungere risultati fino a coronare la fine della stagione con un secondo posto alla prima tappa all’estero da noi partecipata, Amburgo.

Per il prossimo anno contiamo di trovare uno sponor che ci supporti nel nostro progetto. La voglia c’è e la capacità anche, manca solo la spinta giusta.